Violenza: cosa chiedono le donne per essere aiutate? Nella maggior parte dei casi, ASCOLTO e comprensione, informazioni sui propri diritti e sui possibili strumenti a disposizione per uscire dal tunnel dei soprusi.
Ne abbiamo parlato con l’associazione Risorse Donna Onlus, sorta nel 2009 al fine di sostenere donne in difficoltà o vittime di violenza e che, nel 2010, ha aperto a Sora il CENTRO ANTIVIOLENZA STELLA POLARE (dedicato all’ ascolto ed all’ospitalità di donne e bambini vittime di maltrattamenti) chiuso però nel 2012 a causa della mancanza di fondi. Successivamente, però, le operatrici volontarie dell’associazione hanno attivato uno SPORTELLO ANTIVIOLENZA.
“Lo sportello è aperto il lunedì ed il venerdì dalle 15:00 alle 18:00 presso il Comune di Sora/ Ufficio Servizi Sociali – spiega la responsabile, la dott.ssa Elisa Viscogliosi – è attivo un centralino operativo 24 ore su 24 al numero 0776839275, che offre i seguenti servizi: sostegno psicologico, assistenza legale, orientamento e reinserimento lavorativo, raccordo con i servizi socio sanitari del territorio, eventi di informazione, prevenzione e sensibilizzazione sul territorio. Le operatrici dello sportello creano con la donna un percorso individualizzato di uscita dalla violenza, cercando di valorizzare le risorse di ciascuna utente e promuovendo il lavoro di rete con gli altri operatori sociali al fine di abbattere gli ostacoli che si creano in queste situazioni così complesse e delicate”.
Il servizio si rivolge principalmente al Distretto Socio Sanitario C rappresentato dai seguenti comuni: Alvito, Arce, Arpino, Atina, Belmonte Castello, Broccostella, Campoli Appennino, Casalattico, Casalvieri, Castelliri, Colfelice, Fontana Liri, Fontechiari, Gallinaro, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Pescosolido, Picinisco, Posta Fibreno, Rocca D’Arce, San Biagio Saracinisco, San Donato V.C., Santopadre, Settefrati, Sora, Vicalvi, Villa Latina. Non mancano tuttavia richieste dagli altri comuni della provincia di Frosinone, da tutto il territorio della Regione Lazio e dalle vicine Regioni quali Abruzzo, Campania, Molise e Puglia.
“Il quadro riferito all’anno 2012 è agghiacciante – spiegano dal Centro – Le donne accolte sono state 54, di cui quasi il 50% con un’età compresa tra i 30 ed i 40 anni. Abbiamo poi un 12% tra i 20 ed i 30 anni ed un 6% oltre i 70 anni: dato molto preoccupante che testimonia il prolungarsi dei maltrattamenti per tutto l’arco della relazione coniugale. Il 96% dei maltrattamenti avvengono per mano di mariti, compagni ed ex compagni, oltre un 4% che non dichiara, nel senso che, a seguito della prima telefonata, le donne non si presentano a colloquio, rendendo così impossibile raccogliere tutti i dati. Da notare che la maggior parte delle donne accolte non ha un’occupazione e ciò rafforza la convinzione secondo cui la dipendenza economica dal partner rappresenta una variabile che incide fortemente sulla possibilità di uscire da situazioni di violenza”.
“Nei primi mesi del 2013 – continua la dott.ssa Viscogliosi – il centro antiviolenza ha proseguito i percorsi avviati nell’anno precedente ed ha già ricevuto 36 nuovi casi. Percentuale però sempre bassa rispetto ai 212 accessi registrati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Sora, tutti con diagnosi di lesioni, alcune anche gravi tanto da provvedere al ricovero della donna”.
Sulla scorta dei dati acquisiti fin dal 2009, l’associazione ha intensificato la propria attività.
“Abbiamo appena siglato un protocollo di Intesa con la ASL, all’interno del progetto ASTRID, grazie al quale sarà garantito un collegamento diretto tra lo sportello antiviolenza e gli operatori del pronto soccorso dell’ospedale di Sora – spiega ancora la responsabile – Inoltre, avviato una stretta collaborazione con le forze dell’ordine, nello specifico con la Compagnia Carabinieri di Sora, la quale si è dimostrata estremamente sensibile alla tematica e disponibile alla creazione di una rete capace di fornire il giusto supporto alle donne vittime di violenza. Infine, è in fase di progettazione il LABORATORIO ECO SOLIDALE, progetto di reinserimento lavorativo delle donne in difficoltà che si rivolgono allo sportello e che necessitano di un supporto economico. Riscoprire le proprie risorse, condividere emozioni e vissuti, riciclare materiali dall’ambiente e sostenere economicamente le donne sono tutti capisaldi del progetto. A breve, verranno illustrati i dettagli dell’attività, ideata e promossa dall’infermiera di Pronto Soccorso e volontaria dell’associazione Nadia Gabriele, con una presentazione ufficiale dell’iniziativa in vista del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Continuate a seguirci tramite il sito internet www.risorsedonna.org o attraverso le pagine facebook e twitter Associazione Risorse Donna Onlus”.
Comuni di provenienza:
Il grafico mostra come la maggior parte delle richieste provengano dal Distretto C , nello specifico i comuni maggiormente coinvolti sono Arce , Monte San Giovanni Campano, Sora ed Isola del Liri. Diverse richieste arrivano anche dalla Val Comino, nello specifico dai Comuni di Picinisco, Atina e Villa Latina. Numerosi anche i casi fuori Distretto provenienti da Roma e da altre regione come Abruzzo e Campania.
Livello di Occupazione:
La maggior parte delle donne accolte non ha un’occupazione, ciò rafforza la convinzione secondo cui la dipendenza economica dal partner rappresenta una variabile che incide fortemente sulla possibilità di uscire da situazioni di violenza.
Tipologia di Violenza:
Nella maggior parte dei racconti si evince un ripetersi di violenze fisiche e psicologiche, da riunire all’interno del fenomeno che viene descritto come “violenza domestica” rappresentato chiaramente dal ciclo della violenza, una spirale che vede vessazioni, umiliazioni, ricatti, lesioni alternati a periodi di “luna di miele” che inducono la donna all’isolamento e alla fiducia nel cambiamento del partner. Segue il grafico.
Cosa chiedono le donne?
Nella maggior parte dei casi chiedono ASCOLTO e comprensione, informazioni sui propri diritti e sui possibili strumenti a disposizione per uscire dalla violenza. Alta anche la percentuale di richieste di assistenza legale e molto frequente (27%) la richiesta di inserimento in struttura protetta. Nel 2012 il centro antiviolenza stella polare ha ospitato 7 donne e 5 minori all’interno della casa rifugio oramai CHIUSA a causa della mancanza di fondi.
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