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L’EVOLUZIONE DEL “SISTEMA LOCALE”

Il concetto di “sistema locale”, introdotto la scorsa settimana, ha subito una evoluzione,  passando da una base formale (fatta di forme fisiche, paesaggi) a una struttura funzionale e poi sistemica. Questa trasformazione è stata la conseguenza prima di una maggiore rilevanza delle componenti immateriali rispetto a quelle materiali, fino ad arrivare a definire il “sistema locale” come un aggregato di soggetti che in varie circostanze può comportarsi come un soggetto collettivo. Si tratta di un sistema che interagisce con l’esterno con regole proprie, informali, ma al tempo stesso sufficienti a garantirne la riproduzione nel tempo.

Il sistema locale dunque comprende un insieme di soggetti interagenti che, in base a specifiche rapporti intessuti con un certo ambiente,  o milieu locale, si comportano come un soggetto collettivo.

La presenza di una base territoriale comune non è però una condizione necessaria per il funzionamento di un sistema locale, dato che ad esempio su una stessa base territoriale possono operare più sistemi locali o parti di essi.

Il sistema locale è così interpretato come un sistema che ha specificità, identità e carattere propri, che lo distinguono sia rispetto ad altri sistemi,  sia rispetto all’ambiente esterno. Il sistema locale ha come funzione specifica quella di produrre e riprodurre se stesso, attraverso specializzazioni produttive espressione del modo in cui la funzione autoriproduttiva si manifesta nei rapporti economici.

Carla Cristini

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