E sono trentasei giorni di viaggio. Da Valdez, sono dovuto tornare indietro, perche’ non ci sono altre strade per il nord dell’Alaska. Quindi, anche da sud ho scalato ancora una volta il Thompson Pass e l’Isabel Pass. All’andata c’era un bel sole che riscaldava, sembrava estate. Il ritorno si e’ capovolto tutto, inverno. La temperatura sul passo era di 5 gradi, una nebbia molto fitta e qualche goccia di pioggia ( nella foto). Ho temuto anche che nevicasse, erano passate solo trentasei ore!!!!!!! Questa variabilita’ del clima e’ una consuetudine, ci sono le correnti marine che generano questo repentino cambiamento. Svalicando e scendendo verso il ghiacciaio Worthington, il tempo e’ notevolmente migliorato. E’ uscito un pallido sole, la temperatura sempre molto fresca. Ho avuto la fortuna di vedere altri orsi e uno splendido esemplare di aquila ferma su un ramo. C’e stato un momento che ho temuto il peggio, quando in discesa, non mi sono accorto di una buca sull’asfalto, dovuta all’azione erosiva del permafrost, il ghiaccio che si forma nel sottosuolo, sono riuscito a schivarla con la ruota anteriore, purtroppo quella posteriore e’ andata dentro. Fortunatamente non e’ successo nulla, anche se la botta e’ stata forte. Anche questo e’ un buon segnale… Sono di nuovo a Glennallen, domani iniziera’ l’avvicinamento a Fairbanks. Si pedalera’ ancora sulla Richardson Highway, attraverso l’Alaska Range, una catena montuosa decisamente da ammirare. Ad oggi sono 4500 km percorsi, davvero tanti. Io mi sento bene, molto piu’ tranquillo e riposato rispetto a qualche giorno fa. Permettetemi ora di ricordare l’amico Ettore Notari. Al mio rientro in Italia mi avrebbe sicuramente detto:Asna’ come e’ ita?????? Tu si n’ pazz!!!!! Ora e’ lassu’, magari insieme a papa’ a parlare del loro Grande Torino. Un caro saluto alla sua famiglia. Grazie e a presto