“Non so se questa mattina in me prevalga di più il sentimento della delusione e dell’amarezza in luogo di quello della rabbia. E viceversa. È ancora indelebile in me il ricordo dei racconti di mio padre, Antonio Grazio Ferraro, già sindaco di Cassino ma per tutti solo Totonno, che si impegnò come tanti altri per porre fine a quella immane tragedia che tutti conosciamo come marocchinate”.
A parlare è Emilia Ferraro che aggiunge: “O meglio, credevo che tutti la conoscessimo, invece devo prendere atto che l’amministrazione comunale di Cassino guidata da Enzo Salera sia completamente all’oscuro di quanto accaduto su questo territorio più di 75 anni fa. Alla amarezza e alla rabbia subentra l’indignazione istituzionale, ed anche l’incredulità di fronte a tanto scempio che non ha precedenti e, soprattutto, non ha alcuna giustificazione. Da mamma, donna, figlia di una istituzione, chiedo scusa a tutte le vittime della violenza delle truppe francesi per questa macchia, indelebile, sulla mia città, perché sono certa che chi dovrà farlo, non lo farà, perché la sua saccenza supera la vergogna. Grazie a Dio oggi è un altro giorno, e l’alba ha cancellato i colori della vergogna”.