CULTURA E INTRATTENIMENTO

ISOLA DEL LIRI – ECCIDIO DI SAN LORENZO, L’IMPEGNO DELLA SOMS

Il 12 Maggio ricorre l’anniversario dell’Eccidio perpetrato nel 1799 dalle truppe francesi che avevano invaso il Regno di Napoli. La SOMS – Società Operaia di Mutuo Soccorso – di Isola del Liri, come ogni anno, ricorda le vittime dell’eccidio organizzando il Maggio Isolano, serie di eventi culturali e sociali che conservano e tramandano la memoria della nostra Storia. Fondata nel 1862, la Soms è tra le più antiche d’Italia e, ogni anno, nel mese di Maggio appunto, premia personaggi isolani che si sono distinti in diversi campi, organizza concerti e mostre, affronta argomenti di grande interesse che coinvolgono tutta la città. Intanto domenica sarà celebrata la Santa Messa alle 11 in San Lorenzo. 

“Quando, nell’agosto 1796 i Duchi Boncompagni lasciarono il loro feudo, la Rivoluzione Francese era già dilagata entro i confini dell’Italia. Con la proclamazione della repubblica Romana e della Repubblica Partenopea essa raggiunse anche l’isola di Sora, dove la popolazione, schieratasi dalla parte del vecchio Regime, sotto la guida del brigante Gaetano Mammone, oppose viva resistenza. Respinte alcune incursioni, non riuscì tuttavia a fronteggiare quella del 12 maggio 1799 quando una colonna di 13.000 soldati rivoluzionari proveniente da Napoli comparve alle porte del paese: era diretta verso il nord Italia, dove le forze russe e austriache avevano centrato la loro offensiva contro i Francesi, durante l’assenza di Napoleone impegnato nella campagna d’Egitto.

Il nuovo comandante di Isola negò alle truppe il libero passaggio e fu l’inizio di un furibondo massacro. Sfondata la porta del ponte, i soldati irruppero all’interno del paese e sfogarono lo sdegno sui miseri abitanti. Nella chiesa di San Lorenzo, dove la gente si era rifugiata, vennero trucidate 533 persone, ma il bilancio della carneficina fu di 600 morti. Tutto il territorio del paese subì saccheggi, incendi e dissolutezze inaudite e in due giorni fu trasformato in terra devastata. Una desolazione di tale portata allontanò per mesi i pochi superstiti che si erano trovati fuori dell’abitato. La chiesa rimase chiusa fino a Natale 1799, ma per vari anni portò impressi i segni del brutale affronto, che in quel giorno di pentecoste ne avevano profanate le Sacre mura.

Tuttavia, con la conquista del Regno di Napoli prima da parte di Giuseppe Bonaparte dopo da Gioacchino Murat, gli Isolani ricucirono le profonde lacerazioni prodotte dalla strage e avviarono una proficua collaborazione con i Francesi, promotori  delle industrie della Media Valle del Liri. Grazie ai Lambert, ai Beranger, ai Lefebvre, ai Courier, ai Boimond….Isola visse una esaltante stagione economica e si guadagnò il titolo di “Manchester del Napoletano”. 

Questi i fatti come riportati da Vincenzina Pinelli nell’occasione del bicentenario della strage. Recentemente sono saliti agli onori degli altari i sei monaci cistercensi vittime anch’essi della ferocia delle truppe francesi in trasferimento verso il Nord Italia nei giorni successivi alla strage di Isola. Alle 21 del 12 di maggio di ogni anno tutta la città fa memoria dei caduti con 33 rintocchi della campana della chiesa di San Lorenzo ricordando le vittime dell’eccidio che furono oltre 600 di cui 533 proprio in chiesa. (foto archivio)