Notizie PILLOLE DI ECONOMIA

VERSO IL RITORNO DEL TURISMO GLOBALE

Il settore turistico è senza dubbio quello che ha risentito più di tutti della grave crisi innescata dalla pandemia, con un netto crollo di fatturato per tutte quelle attività che gravitano intorno ai luoghi di villeggiatura, alle città d’arte, alle nuove mete lontane dai circuiti noti, privilegiate da un turismo di nicchia. Una mannaia che ha provocato la chiusura di tantissime attività ricettive, da quelle più grandi e strutturate a quelle più piccole, magari a conduzione familiare.

Mentre nell’emergenza sanitaria la globalizzazione ha rappresentato un fattore negativo, favorendo un meccanismo di moltiplicatore nella diffusione del contagio, nel settore turistico ha portato profondi cambiamenti sia dal lato della domanda che dal lato dell’offerta, attraverso fenomeni innovativi che hanno modificato sostanzialmente la natura, l’entità e la destinazione dei flussi turistici, nonché il “modo di fare turismo”, ovvero di vivere l’esperienza turistica in senso più ampio. Tutto ciò ha innescato processi di cambiamento radicali nel sistema di offerta, che tende sempre più a configurarsi come un sistema integrato, vivacizzando la dinamica competitiva tra le classiche mete tradizionali e le “nuove destinazioni turistiche”. Una dinamica competitiva che vede il Paese fare i conti con la concorrenza di altre mete del bacino del Mediterraneo, in particolare verso Grecia e Spagna.

Con l’approssimarsi della stagione estiva, grazie anche al massiccio ampliamento della campagna vaccinale in Italia ed in quasi tutti i Paesi di provenienza dei flussi turistici che caratterizzano la domanda nel territorio italiano, ci sono già buone prospettive di una ripresa del settore, considerando il livello delle prenotazioni, che denotano finora una tendenza alla preferenza verso gli affitti di immobili per periodi più o meno lunghi, piuttosto che verso le strutture alberghiere.

Carla Cristini

Ph. Credits: ontit.it