Nella logica dello sviluppo economico, il rapporto globale/locale non può portare alla separazione dei due concetti, che sono sì differenti, ma non antitetici, in quanto potrebbero essere identificati come le due facce di una stessa medaglia. Il fenomeno della globalizzazione, per massimizzarne gli effetti positivi, va governato a livello globale, ma soprattutto rapportato e integrato con il contesto locale: la sfida di oggi sta nell’opportunità di instaurare rapporti di complementarietà fra globale e locale. Non ci si trova di fronte ad una scelta dicotomica tra dimensione globale e dimensione locale, ma si tratta di costruire un “ponte culturale”, in cui il locale diventa il principale attore nei dibattiti sulle alternative di sviluppo nell’era globale. Fu il sociologo Roland Robertson a tradurre in inglese un concetto proprio della tradizione giapponese, quello di glocalizzazione, dalla fusione di globalizzazione e localizzazione.
Nell’analisi del rapporto locale/globale risultano tre modelli principali nello sviluppo territoriale:
- un approccio funzionale alla globalizzazione, di tipo top down, dal centro al locale, in cui la competizione globale impone la ricerca di prodotti legati alle peculiarità locali, con il rischio però di privilegiare solo attori economici già forti;
- la ricerca di equilibri fra locale e globale, nel modello glocale, in cui si cerca un equilibrio tra la necessità di valorizzare le peculiarità locali nella competizione globale e il rafforzamento delle società e delle identità locali, le uniche in grado di rinnovare l’uso del patrimonio territoriale come risorsa;
- lo sviluppo locale versus globale, in un approccio che diventa di tipo bottom up, dal basso, dal locale al centro, dove è fondamentale la valorizzazione del “milieu locale” in termini di valori culturali, ambientali, sociali, produttivi e territoriali, in una logica di relazioni condivise.
L’ultimo di questi approcci è quello che più di tutti offre risposte alternative alle forme di omologazione e di dipendenza dalla globalizzazione, puntando a rafforzare le società locali, che diventano un’opportunità.
Carla Cristini
Immagine di copertina dal Web