Festa grande per la comunità di Roccadarce, per la festa di San Bernardo, lunedì 14 ottobre, con la tradizionale fiera e le celebrazioni in onore del Santo. Tanti i fedeli che accorrono anche dai paesi limitrofi. Nella mattinata di domenica, sono giunte in parrocchia alcune persone provenienti da Pontecorvo ed Arpino, che da cinquant’anni ogni anno si recano a venerare il Santo, una tradizione risalente alla loro infanzia, quando erano portati lassù dai loro genitori.
Un tempo questa “fiera” era molto sentita: già dalla sera della vigilia, la cosiddetta “fierozza”, arrivavano a piedi I pastori con il loro bestiame da vendere l’indomani. Oggi è rimasto ben poco, qualche ciambella e qualche bancarella. Per gli abitanti del paese, però, resta ben saldo nel cuore, pur tra le distrazioni e le dimenticanze, quanto l’Amore Creatore ha posto nel nostro paese: il grande San Bernardo, “Parola vivente del Padre”. Il suo cammino nel tempo, ci ha fatto capire come si è conformato a Gesù, vissuto quindi per dar Gloria a Dio.
Le virtù taumaturgiche del Santo sono radicate nella tradizione popolare, riportate verbalmente anche dagli abitanti dei paesi vicini. Venuto dall’Inghilterra con I suoi fratelli Folco, Arduino e Gerardo, pellegrino in Terra Santa, approdò ad Arpino. Dopo la sua morte apparve in sonno ad un uomo e chiese di portare il suo corpo a Roccadarce. In questo giorno molto caldo, durante la processione, il Santo fece spuntare una quercia per far riparare I fedeli. Esiste ancora il tronco di quella che è nota come “quercia di S Bernardo”, dove è stata costruita una cappella dove il 26 giugno avviene un pellegrinaggio a piedi, di buon mattino, per partecipare alla celebrazione della S Messa per far memoria di un miracolo avvenuto in quel luogo. Il 14 ottobre memoria della sua morte, il Santo esorta ciascuno ad essere degno della Gloria Celeste imitando le sue virtù per essere testimoni credibili del Vangelo.
Carla Cristini