Ludoteche e parchi giochi chiusi: l’associazione di categoria sale sulle barricate. Il referente locale Luciano La Posta, titolare del centro Magicabula Party Village di Sora, solleva un problema serissimo che in tanti stanno soffrendo ormai da un anno.
“In seguito all’emergenza Covid, si è determinata la chiusura di oltre il 40% delle strutture creando disoccupazione per migliaia di famiglie – spiega -. Inoltre, gli imprenditori che sono riusciti ad andare avanti fino a questo momento, sono caduti in una forte crisi economica. Le riserve a disposizione, che sono servite per coprire i costi fissi aziendali, sono terminate. Il fatturato è calato più del 80% rispetto all’anno precedente”.
Le attività ludiche sono riuscite a lavorare a regime solo nei mesi di giugno, luglio, agosto (con i centri estivi) e settembre (con attività ludiche), penalizzate dai vari DPCM. “Gli aiuti sono stati a dir poco “leggeri”, tardivi ed irrilevanti mentre la Regione Lazio, fino ad oggi, non è assolutamente intervenuta per aiutare le nostre aziende”. Eppure tali servizi svolgono un importante ruolo sia nell’offrire i bambini e ragazzi opportunità legate alla sfera ludico ricreativa, sia nel dare un sostegno un aiuto concreto alle famiglie di lavoratori nell’orario extra scolastico per la gestione dei bambini. Gli operatori lavorano anche con bambini problematici che senza tali strutture si vedono negati un supporto essenziale per la continuità dell’apprendimento.
L’associazione preso atto del passaggio in zona rossa chiede chiarezza: “Abbiamo bisogno di capire in maniera urgente – conclude La Posta – se le attività sono consentite oppure sospese”.
Roberta Pugliesi