Aldo Fabrizi potrebbe essere originario di San Donato Valcomino. Il sindaco Pittiglio: “Ultime verifiche in corso. Se fosse così come crediamo sarebbe straordinario”. Emerge da una meticolosa ricerca d’archivio che rielabora la biografia dello straordinario artista e ne colloca gli avi proprio nel grazioso paesino ai piedi del parco nazionale. A fare la scoperta è stato lo studioso Giovanni Grimaldi, un ricercatore napoletano. “Verso il 1930/31 – si legge nello studio di Grimaldi -, in alcuni piccoli teatri di Roma, iniziava ad esibirsi, come macchiettista, un giovane comico di bella presenza, che portava il nome d’arte di “Fabrizio” e si definiva “comico grottesco romano”. Figlio del vetturino Giuseppe morto di polmonite, si chiamava in realtà Aldo Fabbrizi, con due b, ed era colui che sarebbe diventato il grande Aldo “Fabrizi”. Nel corso delle sue ricerche Grimaldi è entrato in contatto con la nipote Laura che le ha più volte detto come il nonno sentisse forte il “suo legame con la famiglia e con il suo passato”. Un passato, però, avvolto nel mistero. Scrive ancora il ricercatore: “Suo padre Giuseppe risultava, dal suo atto di nascita, figlio di Ferdinando e di una ignota “donna non maritata“. Qui inizia la nostra ricerca”. Che porterà a scoprire come nonno Ferdinando, morto per una ferita colposa alla fronte, fosse nato a San Donato Valcomino. “Spostando la ricerca agli Atti di nascita del Comune di San Donato abbiamo finalmente rintracciato negli atti del 1845 la nascita di Ferdinando Gerardo Fabrizio, figlio di Carmine e di Maria Maddalena Capocci. Ferdinando (1845-1885), nonno di Aldo, era dunque originario di San Donato che allora era distretto di Sora, in Terra di Lavoro, parte del Regno delle Due Sicilie. I Fabrizio antenati di Aldo erano meridionali e per esattezza ciociari”. “Voglio davvero ringraziare il dott. Grimaldi – conclude il sindaco Pittiglio – per questo importante studio. Stiamo completando tutte le verifiche. Se la notizia fosse confermata, come crediamo, sarebbe davvero una cosa prestigiosa e che ci darà la possibilità di dare il via ad una serie di ragionamenti ed iniziative degne di rilievo. In primis l’intitolazione di uno spazio al grande artista”.
RP