Augusto Vinciguerra impegnato inprima linea lascia un messaggio su FaceBook:
Questa notte sembrava essere su un altro mondo.
Ospedali come il San Camillo, lo Spallanzani, Tor Vergata, dove incontri colleghi anestesisti infettivologi pneumologi quasi tutti giovani, motivati professionali, ma soprattutto attenti ad ogni cosa che si stesse facendo. Preoccupati delle condizioni dei pazienti che mi venivano affidati x essere trasferiti in altre strutture sanitarie.
Ho visto accarezzare con affetto un paziente di 50 anni, che avevano intubato un paio di ore prima, sconfortati x l’improvviso quanto imprevisto peggioramento clinico resistente a qualsiasi tentativo di ventilazione se non dopo aver dovuto curarizzare e sedare.
Assistere e rassicurare una nonnina, tracheostomizzata x un grave tumore del laringe, che non voleva lasciare il suo letto perché era stava trattata bene li, e che continuava a ringraziarci un po’ spaurita anche perché non capiva chi eravamo così conciati tutti in bianco, con occhialoni da spaventapasseri e guanti da soubrette di indefiniti colori.
Ma finira’ anche questo circo spaventoso.
Sono proprio convinto
CHE CE LA FAREMO
Buongiorno a tutti