Con un messaggio su FaceBook Enzo Di Stefano fa alcune precisazioni:
E fu così che, con ben 18 mesi d’anticipo, iniziò la campagna elettorale di Sora.
Nessuna sorpresa per carità, ormai siamo abituati a questo e altro. Un po’ di amarezza, però, sì. Amarezza nel constatare quanto, in fin dei conti, alcuni degli attori principali dello spettacolo che sta per andare in scena non abbiano imparato a fare diversamente dal solito, triste, ridicolo, atto d’accusa sommario verso il passato.
Guardare al futuro? Non sia mai!
E allora ecco che un giornalista direttore di testata, evidentemente ansioso di compiacere il suo più vicino con mire da sindaco, inizia a “sparare nel mucchio” con l’obiettivo di disinnescare e sgomberare il campo al suo candidato, inasprendo incomprensibilmente il tono del dibattito e infarcendolo di falsità sull’operato dei miei mandati . Vecchia scuola.
Vorrei chiarire che il mio non vuole essere un attacco all’estensore della nota politica o a chi opera come professionista della comunicazione, bensì un invito a un’informazione più approfondita dei fatti. Il direttore della testata in questione ha tutto il diritto di supportare chi ritiene possa fare al caso di Sora, ma questo non gli concede la libertà di raccontare una storia diversa dalla realtà.
Sarò lieto, quando avrò il piacere di conoscerlo e quando si troverà di passaggio in città, di fargli omaggio di un libro che ripercorre gli anni delle mie amministrazioni (per ben tre volte votate dai sorani), che hanno sancito il periodo più fiorente di Sora dal dopoguerra a oggi e traghettato da protagonista la città nel nuovo millennio.
Il caso dell’ex Tomassi, così arbitrariamente gettato nella mischia, fu allora un grande successo 1996/99. Il progetto si classificò al 15esimo posto nella classifica del Ministero dei Lavori Pubblici, tra le città superiori a 100.000 abitanti, l’area fu bonificata (il direttore può chiedere a chiunque informazioni sullo stato in quel quadrante prima della bonifica) e riuscimmo a ottenere un grande finanziamento e il trasferimento dei terreni alla proprietà pubblica. Il tutto all’insegna della trasparenza e della legge. Il privato, purtroppo, non riuscì ad ottemperare alle indicazioni del Ministero e, in quel momento dispiacque naturalmente a tutti di non potere vedere completata quell’opera. Faccio presente che sono trascorsi praticamente due decenni, una vita, e mai nessuno è riuscito a dare una svolta. Allo stesso modo, la gara aggiudicatrice per i lavori del cimitero rappresentò una grande vittoria, sciupata quando dovetti lasciare l’incarico per la Regione: alcune forzature esterne determinarono un accordo dove esorbitanti aumenti di prezzo al 2 lotto,(fortunatamente non per il primo lotto di realizzazioni) per il Comune. Invito il direttore ad andare a fondo sulla questione, a chiedere gli atti della vicenda: ne ricaverà delle sorprese, “garantito”.
Nei miei anni da sindaco, tanto per ricordare una questione tanto cara al direttore, abbiamo dato il via alla Farmacia Comunale, a tanti lavori di risistemazione di tutto il contesto urbano, a iniziative di aggregazione e turismo che hanno condotto Sora ai vertici dei percorsi culturali-ambientali-urbanistici, “abbiamo garantito sempre rappresentanza politica”, abbiamo ideato e pensato la grande progettualità PRUSST – Piano di Svilupo d’Area Sora-Isola e la grande viabilità Frosinone-Selva-Broccostella-Cassino che ha tolto il traffico pesante dal centro città.
Un’ultima cosa: non mi lascerò di certo tirare nel giochetto delle parti (che tristezza!) su nomi o cognomi, ho sentito il bisogno di intervenire solo per rispetto dei sorani e di un periodo d’oro, che mi ha visto compagno di avventura con tanti altri amministratori di incredibile caratura, che va difeso da ogni falsità. Una cosa però posso dirla: alle scorse elezioni, fu anche grazie alla lista che faceva riferimento a me che il candidato sindaco oggi all’opposizione riuscì a raggiungere il ballottaggio. E non siamo stati certo noi a decretare la sua sconfitta. L’esponente della nostra lista eletto in Consiglio si è dimostrato coerente e alternativo a questa maggioranza, a dimostrazione di una correttezza che evidentemente non dimora in certi ambienti.
Il prossimo sindaco di Sora, a mio giudizio, dovrà essere un portatore sano di speranza, progetti, idee radicalmente diverse rispetto agli ultimi 10/15 anni. Progetti di rilancio nuovi e nuovo entusiasmo. E allora, direttore, cerchiamo di nobilitare il dibattito in vista delle amministrative. Si parli di programmi, si discuta di progetti, facciamo vedere a chi ci osserva che Sora è una città diversa, più matura e pronta per guardare al futuro.