Rallentamento degli iter processuali, danno economico e d’immagine per la città di Sora, disagi per gli utenti, fine di una tradizione giudiziaria storica. Questi sarebbero gli effetti negativi della soppressione della sede distaccata di Sora del Tribunale di Cassino, evidenziati nel corso dell’incontro svoltosi il 22 luglio, alle 19 circa, nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale. Numerosi avvocati del sorano hanno incontrato il Sindaco del Comune di Sora Ernesto Tersigni, altri sindaci dei territori limitrofi ed il Senatore della Repubblica Francesco Scalia.
L’Avv. Mario Cioffi, dopo i saluti del Primo Cittadino che ha aperto i lavori, ha riassunto l’iter procedurale che ha portato alla sentenza del 6 giugno con la quale il Tar per il Lazio ha annullato i provvedimenti emessi dal Presidente del Tribunale di Cassino di anticipazione presso la sede centrale di alcune attività civili e penali della Sezione di Sora.
“La sospensione preventiva di funzioni ed attività era illegittima – ha detto Cioffi – Tuttavia questa non è la soluzione definitiva perché, secondo la norma attualmente in vigore, la sede di Sora dovrebbe essere accorpata al Tribunale di Cassino entro il 13 settembre 2013. Chiediamo, perciò, delucidazioni al Sen. Scalia su eventuali iniziative da intraprendere”.
Nel corso della riunione è stato evidenziato, inoltre, che la sede giudiziaria sorana è molto vicina ai parametri stabiliti dalla Commissione Ministeriale Tecnica, incaricata di studiare il progetto di riforma, per mantenere attiva una sezione distaccata.
Il Sen. Scalia si è mostrato particolarmente sensibile sull’argomento visto che è tra i firmatari del Disegno di legge “Proroga e sospensione di disposizioni di cui al decreto legislativo 7 settembre 2012, n.155 sulla riorganizzazione sul territorio delle sedi giudiziarie”. Obiettivo dell’atto la sospensione della chiusura dei tribunali in quanto, si legge nel testo del disegno di legge, “il decreto 7 settembre 2012, n.155 presenta gravi problemi di conformità alla delega stessa che prevede criteri “oggettivi e omogenei”. In molti casi i criteri sono stati proprio l’opposto: sono state soppresse sedi molto più grandi, sotto ogni parametro, di decine di altre che invece sono state mantenute. Alcune regioni sono state particolarmente penalizzate, altre particolarmente salvaguardate”.
“C’è bisogno di una riorganizzazione geografica giudiziaria ma la riforma è stata fatta con l’accetta. Visto lo stato dei lavori della Commissione Ministeriale, il 13 settembre sarà impossibile attuare la riforma e sono sicuro che avremo una proroga. Sono fiducioso perché sul disegno di legge che abbiamo presentato c’è una larga intesa. Vi assicuro che gli argomenti evidenziati oggi saranno riferiti al Ministro. La nostra azione è perorare la vostra causa” ha detto il Sen. Scalia.
Nel corso della riunione è stata portata all’attenzione del Sen. Scalia la possibilità di richiesta di convocazione del Consiglio Regionale del Lazio per attivare la procedura del referendum abrogativo. Analogo iter è stato attivato anche dalla Regione Abruzzo. Il Sen. Scalia si è dichiarato favorevole all’iniziativa.
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