L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra della provincia di Frosinone, prosegue la sua intensa attività di sensibilizzazione contro i conflitti e di promozione della cultura della pace attraverso l’impegno a preservare la testimonianza dei mutilati, degli invalidi e di tutti coloro sono stati devastati dall’esperienza della guerra e, insieme, ad avvicinare le nuove generazioni e a far conoscere le esperienze drammatiche che insanguinano ancora oggi varie zone del mondo. In questo ambito, l’Anvcg, sezione provinciale di Frosinone, insieme all’Associazione Italiana Ciechi di Guerra, promuove la Seconda Giornata territoriale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti del mondo.
Domenica 24 marzo presso l’Aula Pacis in via Marconi a Cassino, l’Anvcg della sezione di Frosinone dedicherà, idealmente, la manifestazione a tutte le vittime civili di guerra e in particolare alle donne. Sarà proprio questo il filo conduttore di una intensa cerimonia che vuole essere l’occasione per ribadire il rifiuto della cultura del conflitto e farsi invece ponte per la costruzione della cultura della pace.Sulla base del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella proprio all’Università di Cassino, l’ANVCG di Frosinone si fa promotrice e sostenitrice di ogni iniziativa diretta al consolidamento della Pace e alla cooperazione e all’amicizia tra gli Stati affinché cessino i conflitti in ogni parte del mondo, compresi i recenti attentati terroristici, e i tragici effetti che essi hanno sulla popolazioni civile.La giornata di domenica 24 marzo sarà dedicata alle donne e in particolare alle vittime delle ‘marocchinate’, una delle pagine più orribili della seconda guerra mondiale, con la partecipazione del presidente dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, Emiliano Ciotti.Il presidente della sezione provinciale dell’Anvcg, il cavaliere Giovanni Vizzaccaro ha anticipato: “Sarà una giornata molto intensa che sentiamo profondamente. Per noi invalidi di guerra questo evento significa dare, con la nostra sofferenza personale, la testimonianza più forte degli orrori di ogni conflitto e di quanto sia necessario ribadire ogni giorno la necessità di costruire una cultura della pace che sia ponte tra la generazioni per farsi accoglienza e amicizia”.Tanti gli interventi istituzionali che si alterneranno sul palco dell’Aula Pacis, e commoventi saranno i momenti in cui si darà spazio alle testimonianze e alle memorie.