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I 48 Lsu di Sora domani protestano a Roma

I 48 lavoratori socialmente utili del comune di Sora, i cui stipendi sono, al momento, appesi ad un filo, si preparano alla protesta di domani presso gli uffici della Regione Lazio a Roma. La spedizione del piccolo drappello, deciso a chiedere al governo regionale il rispetto dei contratti stipulati, sarà capeggiata dall’assessore comunale al bilancio, Agostino Di Pucchio. Va detto che i nostri Lsu andranno ad infoltire la schiera di circa 1400 lavoratori presso tutti i comuni del Lazio (circa 500 sono della provincia di Frosinone). Vedremo quali saranno i risultati della protesta, se sarà possibile ottenere udienza e, soprattutto, se ci sarà l’apertura di qualche spiraglio per la felice soluzione della vicenda.

Il rischio, a dire il vero abbastanza concreto, è che tra Regione e Comuni possa continuare il braccio di ferro verificatosi negli ultimi mesi, da quando, cioè, da Via Cristoforo Colombo, è stata sospesa l’erogazione dei fondi che i comuni, dopo aver in molti casi anticipato le somme necessarie, oggi non sono più in grado di garantire. Inutile specificare che, qualora non si riuscisse entro poche settimane a raggiungere un accordo che soddisfi le parti, l’unica conclusione possibile sarebbe quella del licenziamento. Un’ eventualità che, nel caso di Sora, getterebbe nello sconforto ben 48 famiglie.

Tuttavia, i protagonisti della vicenda non sono solo le amministrazioni comunali e l’ente regionale, ma anche la Corte dei Conti, che potrebbe avere in merito la parola decisiva. Questo stesso organo, che alcuni mesi fa si mostrò critico sull’approvvigionamento dei fondi che la Regione Lazio utilizzava per il pagamento degli stipendi, nei prossimi giorni, sarà chiamato a prendere una posizione definitiva: a quanto sembra, l’esito finale dovrà necessariamente provenire da questa direzione.