In occasione del compleanno di Armando Caringi, presidente dell’associazione “Il Faro” di Sora, i volontari dell’ente colgono l’ occasione per fargli gli auguri e ringraziarlo pubblicamente.
Dare un’ idea del lavoro che l’associazione di volontariato “Il Faro” compie sul territorio da quasi trent’anni, è un’impresa ardua per noi volontari che di quel lavoro ne respiriamo il valore e ne percepiamo i frutti ogni giorno. Il Faro è le persone che lo compongono, i volti che lo vivono, che l’ hanno creato e fatto rescere.
Quel che oggi, noi volontari, vogliamo provare a fare pubblicamente, in occasione di un compleanno speciale, è dire grazie a chi ci permette di vivere il nostro “Faro” così com’è, a chi ci accoglie facendoci sentire a casa, a chi non gestisce semplicemente il nostro “Faro”, bensì lo guida ed ispira in imprese tanto belle da apparire folli e che sa tradurre quella follia in sana realtà: grazie Armando!
Grazie perché ci fai vedere le cose dal lato giusto: quello umano, grazie perché credi ancora che ci sia qualcosa da salvare e ti adoperi per farlo. Grazie per gli spazi dedicati allo “star bene insieme” che quest’ estate hanno portato una nuova dimensione della comunità sul nostro territorio: quella fulgida della comunità educante. Grazie per i laboratori a cui ci hai permesso di dar vita, veri spazi culturali condivisi, tanto fondamentali in un momento di frammentazione culturale così forte. Grazie per averci dato la possibilità di partecipare attivamente al progetto PRIMAI e per il sogno che esso racchiude: poter partire e ripartire dai bambini per dar vita ad un mondo migliore. Grazie soprattutto per l’ ascolto e l’ aiuto che da anni dai a chi non ha più voce, o forse non l’ ha mai avuta.
Se “Il Faro” è quel bel posto che è, per noi famiglia, lo dobbiamo solo a te, alla tua immancabile ironia e alla stima che nutri nei nostri confronti.
“…Alla fine a contare non sono gli anni della tua vita, ma la vita che c’ è stata nei tuoi anni”; grazie per tutta la vita che hai condiviso con noi in questi anni e per quella che verrà.
