Dalla Regione Lazio apprendiamo quanto segue:
Al via un piano senza precedenti per ampliare la rete degli asili nido pubblici e convenzionati. La Regione mette a disposizione 54,5 milioni di euro, risorse importanti per migliorare la qualità dei servizi, sostenere l’accesso al lavoro delle donne con figli e contrastare la crisi demografica.
650 nuovi posti negli asili nido. La creazione dei nuovi posti sarà immediata e avverrà tramite un bando rivolto ai Comuni. 10mila posti in più saranno creati attraverso l’impiego dei fondi europei. In questo modo la percentuale dei posti nido per i bambini da 3 mesi a 3 anni passerà dal 17,8% del 2013 al 24,7%. Un’attenzione particolare sarà destinata anche all’ammodernamento dei nidi comunali già in funzione.
Ecco cosa prevede il piano nel dettaglio:
Nuovi nidi comunali: 1 milione di euro per lo startup dei nuovi nidi, è una misura già sperimentata con successo nel 2013, quando la Regione ha sbloccato 34 nuovi asili in 30 Comuni, per un totale di quasi 1200 nuovi posti a disposizione. In questo caso, finanziando l’avviamento di asili nido pubblici appena inaugurati o prossimi all’apertura, i nuovi posti per i bambini di tutto il Lazio saranno 650.
Un bando per sostenere il welfare aziendale. Dopo 10 anni dall’ultima sperimentazione, la Regione mette a disposizione 1 milione di euro per l’avvio di nidi aziendali e di servizi di conciliazione lavoro-famiglia. Tra le altre cose la Regione darà anche un incentivo alle forme di rete (nidi interaziendali) e sarà introdotto anche l’obbligo di mettere a disposizione dei Comuni una percentuale minima di posti in regime di convenzione. Il bando finanzierà 10 progetti da 100mila euro con l’obiettivo di abbattere i costi per le rette e l’avviamento.
Un bando per migliorare i nidi comunali esistenti. 2,5 milioni di euro per questo bando rivolto ai Comuni. Verranno assegnati 30mila euro per oltre 80 progetti. In particolare le risorse serviranno per acquistare attrezzature per i bambini, ammodernare gli spazi gioco e sostenere le ristrutturazioni per la tenuta termica e il risparmio energetico. Tra le altre cose verrà sostenuto anche il potenziamento dell’offerta formativa e la formazione degli educatori.
Il programma operativo regionale dei Fondi strutturali europei. 50 milioni che saranno impiegati entro il 2020 attraverso un’azione per migliorare l’offerta di servizi per l’infanzia in tutta la regione, e in particolare nelle zone attualmente meno coperte dalla rete. L’obiettivo è quello di aumentare l’offerta di 9.543 unità: in particolare saranno creati 5.600 nuovi posti nei nidi pubblici, privati convenzionati, aziendali, 1.500 posti in servizi innovativi ed integrativi come i nidi familiari e 2.443 posti tramite l’emersione di servizi oggi non contemplati dalla normativa.
Sostegni alle famiglie in lista d’attesa nelle graduatorie comunali con un voucher di importo medio di 250 euro al mese a bambino, che potranno spendere nei nidi privati accreditati dai Comuni.
La nuova legge regionale sui servizi per l’infanzia. La Regione supporterà queste novità con una nuova legge con cui sarà sostituita quella attuale, che è del 1980. L’obiettivo è assicurare maggiore qualità e regolamentare anche i servizi integrativi ai nidi che sono nati in questi anni senza essere inquadrati dalla normativa regionale, e quindi spesso senza indicazioni sugli standard qualitativi da rispettare.
Ecco alcune delle novità principali previste dalla legge:
Il piano regolatore regionale. Servirà per programmare ogni tre anni l’intera rete dei servizi e garantire che gli investimenti regionali vengano effettuati sempre in maniera mirata rispetto ai bisogni delle famiglie e dei territori.
I servizi socioeducativi integrativi all’asilo nido, che vengono introdotti per la prima volta con i nidi familiari, gli spazi famiglia, le Tagesmutter.
La revisione dei requisiti strutturali e qualitativi dei servizi per garantire il benessere dei bambini: dagli spazi interni ed esterni destinati ai bambini alla mensa.
Regole certe sulle qualifiche professionali degli operatori, in particolare del personale educativo;
Un sistema trasparente di accreditamento dei servizi per permettere l’accesso al mercato pubblico dell’offerta e ai contributi pubblici, e supportare il progetto di ampliamento della rete finanziato con i fondi europei.