Una informazione raccolta dagli investigatori della Squadra Mobile sul commercio di importanti capi di abbigliamento di dubbia provenienza fa scattare le indagini della Polizia di Stato. Pattugliamenti e servizi di osservazione consentono ai poliziotti di individuare un capannone nella parte bassa della città in prossimità del quale è stato registrato un insolito movimento di mezzi.
L’accesso nel locale conferma il sospetto degli investigatori. Sono stati infatti rinvenuti accatastati 330 capi di abbigliamento maschile di note griffe. Il proprietario del capannone fornisce una documentazione per giustificare il possesso dei capi sulla quale da subito gli operatori di Polizia mostrano perplessità.
L’ulteriore corso dell’attività investigativa consente di appurare che quella merce era stata, con abile truffa, prelevata da un’azienda di Sora. Qualche giorno fa infatti un quarantaseienne in compagnia di una donna di trentanove anni, entrambi di Frosinone, si sono recati presso una società di Sora simulando l’acquisto dei capi in questione.
Dopo una trattativa sul prezzo convincono l’imprenditore a caricare la merce sul loro furgone ed a farsi seguire per raggiungere la località stabilita per il saldo dei capi. I due truffatori però portano a compimento il loro piano e così l’abile autista riesce a seminare l’ignaro imprenditore che realizza subito dopo di aver perso merce e denaro. La scrupolosa ricostruzione dei fatti della Polizia di Stato si conclude con una denuncia per ricettazione nei confronti del proprietario del capannone ed una per truffa nei confronti dei due complici.