Devozione, fede, forza fisica, sforzo collettivo. C’è tutto questo e molto altro ancora nell’omaggio che Sora dedica alla Madonna con la “Macchina dell’Assunta”, giunta quest’anno alla decima edizione.
Settanta i portatori che dovranno dividersi sulle spalle il peso di 30 quintali, reso ancora più gravoso dall’altezza della “Macchina”, 16 metri. Una tradizione che è cresciuta con gli anni, consolidandosi nel tempo e nell’organizzazione: il ‘percorso’ fatto in questi dieci anni rivive ed è testimoniato in una apposita mostra fotografica allestita in questi giorni presso la “Sala San Tommaso d’Aquino” della sede della Diocesi, a cura del Maestro Antonio Fantozzi.
Nei giorni scorsi, i portatori si sono allenati ed hanno fatto delle prove, per distribuire al meglio le posizioni e tarare il peso sulle spalle, anche a seconda dell’altezza di ognuno.
Questa sera, alle 19.00, una squadra di Vigili del Fuoco, muniti di una gru, posizionerà la statua dell’Assunta sulla colonna della “Macchina”, proprio ai piedi del Duomo. Ci sarà una celebrazione e, successivamente, in corteo, i portatori si recheranno nella Chiesa di Santa Restituta a prendere delle rose blu: una ciascuno, a simboleggiare un omaggio della Patrona della città alla Madonna.
Quindi, quando ormai sarà calata la sera, le luci della pubblica illuminazione saranno spente e la “Macchina” inizierà la sua lenta processione per le vie della città, in un percorso molto suggestivo, in cui sembrerà che la Madonna stia passeggiando sui tetti delle nostre case.
Davide Baldassarra