Era il lontano, ma non troppo, 2005. Proprio in questi giorni, nella mente di qualche ‘temerario’ iniziava a farsi strada un’idea bella e difficile. La festa dell’Assunta, a Sora, ha sempre rappresentato un momento di grande aggregazione cittadina e non solo, paragonabile unicamente ai festeggiamenti in onore di San Rocco e Santa Restituta: bisognava trovare un modo per renderla ancora più suggestiva, pur mantenendo il significato religioso al riparo da strumentalizzazioni consumistiche.
Ecco, allora, l’illuminazione: perchè non creare anche da noi una ‘macchina’, alta e visibile anche da lontano, sulla quale issare la statua durante la processione? Un po’ come hanno fatto, ad esempio, i nostri corregionali viterbesi per la festa settembrina di Santa Rosa. Detto fatto: durante ben nove edizioni, i ragazzi del Sodalizio dei Portatori di Santa Maria Assunta sono riusciti a mettere su una celebrazione tanto scenografica quanto profonda e commovente. Anno dopo anno abbiamo potuto assistere ad una cerimonia di grande impatto che, e per questo andrebbero ringraziati pubblicamente, ha anche attirato flussi turistici sempre più nutriti.
La loro voglia e determinazione li ha portati a migliorarsi di continuo, anche grazie all’opera di ‘restyling’ della macchina che trasporta la statua di Santa Maria, sempre sotto l’occhio ‘vigile’ dei nostri pompieri. E’ più che mai bello e importante sottolineare come, in una città che continua a perdere inesorabilmente pezzi della sua incredibile tradizione, esistano anche valori e appuntamenti come questi, relativamente nuovi, ai quali tuttavia non si vuole rinunciare. Il Sodalizio dei Portatori di Santa Maria Assunta, c’è da esserne certi, starà già preparando la decima ‘specialissima’ edizione della Macchina dell’Assunta. Congratulazioni ragazzi!
Davide Baldassarra
