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CASSINO – COMMEMORAZIONE DISTRUZIONE DELLA CITTÀ

78° ANNIVERSARIO DISTRUZIONE DI CASSINO

Si è tenuta oggi a Cassino la cerimonia di commemorazione della distruzione della città.

Queste le parole del sindaco Enzo Salera:

“A 78 anni dalla distruzione di Cassino, le celebrazioni della nostra “Città Martire” decorata di Medaglia d’Oro al Valor Militare per il sacrificio del 15 marzo 1944, come quella fatta oggi, assumono particolare significato davanti alla tragedia che si sta consumando in Ucraina: morti, feriti, gente in fuga, mamme e bambini spaventati, in lacrime. Anziani spauriti, bombe che portano distruzione e morte.

Dobbiamo sforzarci di vedere in loro, negli ucraini, non soltanto delle vittime, ma dei coraggiosi combattenti. Vedremmo così che stanno lottando anche per noi. Non per ciò che siamo diventati, ma per ciò che fummo e che ancora potremmo essere.

Grazie quindi, al loro coraggio e a quel desiderio di democrazia e libertà. A noi il dovere di continuare a difendere l’una e l’altra.
E’ qui, in questo impegno da rinnovare continuamente, il senso vero di cerimonie come quella celebrata oggi dinanzi alle massime autorità civili e militari.
Ma soprattutto ai nostri ragazzi, alle nuove generazioni. Ai cittadini di domani.

Ricordare è un dovere, dunque: e così ogni anno ci ritroviamo in questa piazza, davanti a questo monumento, a rinnovare il ricordo di chi perse la vita sotto i bombardamenti e l’eroico sacrificio di tanti cassinati che, con la distruzione, persero tutto ciò che avevano.

Il 15 marzo 1944, anche la nostra Cassino, ai piedi dell’Abbazia che esattamente un mese prima era stata ridotta a un cumulo di macerie, fu rasa al suolo con un bombardamento a tappeto. Un’azione che peraltro tanti esperti, in seguito, giudicarono militarmente sbagliata, inutile, così come avvenne anche per l’Abbazia.
Molti allora gli sfollati, i profughi, gli orfani che poi trovarono accoglienza e conforto nella solidarietà italica e negli aiuti internazionali, mentre faticosamente riprenderà, poi, la difficile opera di ricostruzione.

Per questo la nostra Città, così come tantissime altre del nostro grande Paese, ancor più perché memore della sua storia, non poteva certo rimanere insensibile al grido di aiuto che si è levato dall’Ucraina e giunge forte, sempre più forte, a noi.

Come amministratori ci siamo attivati subito per inviare i primi aiuti: con i servizi sociali del Comune abbiamo allestito un centro di raccolta beni di prima necessità ed organizzato l’accoglienza dei profughi. Senza dimenticare la condizione dei bambini e il loro bisogno, una volta qui, di frequentare la scuola. Ad oggi ne abbiamo già collocati 29 in presenza e 6 in didattica a distanza.

E, a proposito dei bambini, della barbarie qual è l’uccisione di molti di loro, ci uniamo all’appello accorato di Papa Francesco, che ha chiesto di fermare la guerra, di non ridurre a cimiteri le città e di pensare ai bambini, a cui dobbiamo invece assicurare la vita, un futuro.”