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SORA – PIROTECNICA ARPINATE, MAXI RISARCIMENTO E ANCORA DOLORE

Pirotecnica Arpinate: si conclude dopo 10 anni con un cospicuo risarcimento la vicenda giudiziaria che ha visto contrapposti alcuni eredi delle vittime dell’esplosione avvenuta il 12.09.2011 in cui persero la vita sei persone. La XII sezione civile del Tribunale di Roma ha dichiarato l’esclusiva responsabilità della società Pirotecnica Arpinate, condannando la stessa a pagare in solido con le Generali S.p.A. (sino a concorrenza del massimale di polizza),il risarcimento danni ai familiari di Enrico Battisti. Amaro il commento di alcuni familiari di Giuseppe e Giovanni Cancelli, all’epoca titolari della società che morirono nell’ esplosione . “Questa sentenza uccide due volte! Non è bastata una commissione parlamentare ad evidenziare in quale precarietà versano i pirotecnici.


Piccoli artigiani che colorano i cieli d’oro e d’argento e che invece nel caso della mia famiglia  hanno dipinto di rosso con il loro sangue la piccola vallata arpinate sede dello storico opificio. Tanti morti. Troppi. La sentenza di cui qualcuno oggi si loda urla di dolore. Non c’è denaro che possa fare giustizia non c’è moneta che possa restituire padri, fratelli, mariti. (…) . Una vicenda del genere imponeva silenzio e rispetto per i miei e per i nostri morti”. Era il primo pomeriggio del 12 settembre del 2011 quando un terrificante boato ruppe la tranquillità di un intero territorio e un’esplosione immane si portò via Claudio Cancelli e i suoi due figli Giuseppe e Giovanni, e poi ancora Francesco Lorini, Giulio Campoli ed Enrico Battista, le sei vittime della Pirotecnica Arpinate. Una tragedia che scosse l’intero Paese e che ancora oggi si fa fatica a dimenticare.

Roberta Pugliesi

(foto roma.corriere)