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ARPINO – TURISMO, MARTINO: ‘VANNO RIATTIVATI I CONSUMI CULTURALI’

Ospitiamo volentieri un intervento della dottoressa Rachele Martino, già assessore alla cultura ed attualmente consigliere comunale ad Arpino. L’argomento è il Turismo: ‘Quando si parla di pubblico ‘fruitore’, di utenti e del processo che porta all’ampliamento di tale platea, si deve partire necessariamente dalla comunità residente. Oggi (non c’è più tempo, siamo già in ritardo!) è il momento di ripensare ad un’offerta culturale nuova per un prossimo futuro: hic et nunc per farsi trovare pronti per la ripartenza. In un territorio come il nostro, nel quale in potenza ci sono tante occasioni, ma all’atto pratico siamo carenti di tanti servizi alcuni dei quali essenziali, è primario attivare/riattivare i consumi culturali per sopperire ad una carenza turistica naturale viste le generali condizioni legate alla pandemia.
Per la ripartenza, soprattutto tenendo conto dei cambiamenti che l’ultimo anno ha necessariamente portato e del fatto che in statu quo ante non si ritornerà, oggi è importante riunire tutti gli attori che possono e vogliono dare il proprio contributo e ripensare ad una nuova mobilità culturale, trasversale, turistica e territoriale che sia un tutt’uno nella continuità sia nel nostro piccolo territorio sia guardando oltre i confini comunali (dove spesso il campanilismo politico ha avuto la meglio).
Il nostro patrimonio non può limitarsi ad essere “oggetto” di interesse ma deve farsi “soggetto” di un sistema di fruizione diverso, nuovo, lungimirante. Il nostro territorio è un museo diffuso, a cielo aperto, che deve estendersi e ripensare nuovi spazi da ‘sporcare’ con la creatività.
Un museo diffuso deve necessariamente rivolgersi alla comunità residente incoraggiandola in primis ad interagire (i precursori di questo nuovo modus vivendi spesso vengono guardati con diffidenza), coinvolgendo attivamente i territori e non considerandoli passivamente come improduttivi “set turistici”, ma attivamente come habitat partecipativi, lasciando ad essi la possibilità di ridisegnare il proprio sviluppo, modificando non solo la scaletta delle proprie attrazioni ma soprattutto creare connessioni tra i protagonisti del mercato turistico, con strumenti che si traducono in servizi gratuiti per il visitatore (i cosiddetti “hub turistici”)’.