Gregori, Di Palma, Sugamosto: “Ci è voluto coraggio ma ne siamo fieri. Ora avanti per assicurare un futuro di trasparenza collegialità e democrazia”
“E’ con molto rammarico che leggiamo le parole dell’ex sindaco Luigi Germani. Utilizzare termini come ‘sfregio’ e ‘tradimento’ per definire la nostra decisione, ci appare irreale. Non c’è tradimento alla persona. Non c’è tradimento ai cittadini”. Così, in una nota, i consiglieri comunali di maggioranza Bruna Gregori, Dario Di Palma e Domenico Sugamosto dopo i ripetuti commenti dell’ex sindaco di Arce, Gino Germani, alla decisione dei consiglieri di maggioranza e di minoranza di rassegnare i propri incarichi. “Ci dispiace che Gino – scrivono – continui ad influenzare l’opinione pubblica, utilizzando la leva del suo stato di salute, o ancor più grave, la leva della pandemia, drammatica condizione di sofferenza che l’intera umanità sta vivendo. Il sindaco sapeva. Conosceva benissimo le nostre posizioni e il nostro orientamento politico, espresso più volte in varie sedi durante i 22 mesi di amministrazione. Da parte nostra, sono arrivate in questi mesi all’ex sindaco, ripetute richieste per un decisivo intervento di mediazione. Luigi Germani condivideva con fare benevolo le nostre posizioni, ma puntualmente disattendeva le promesse. Più volte in questi giorni, – continua la nota – si è tentato di orientare l’opinione pubblica distogliendo l’attenzione dalle vere ragioni della nostra scelta. E’ stata impropriamente utilizzata la pagina Facebook istituzionale del Comune di Arce a fini propagandistici, o la pagina Facebook denominata imprecisamente ‘Luigi Germani Sindaco’. Ci saremmo sentiti traditori verso la popolazione arcese, se fossimo rimasti nella maggioranza per convenienza puramente personale. Una maggioranza che si era allontanata ingiustificatamente dalle modalità operative inizialmente prefissate inducendoci ad accettare decisioni non condivise e provvedimenti preventivamente stilati. Questo è un punto di partenza. Ci è voluto coraggio e ne siamo fieri. Crediamo fermamente che si possa costruire un futuro migliore, e i pilastri sono quelli della collegialità, della trasparenza, del rispetto umano e politico oltre che, in primis, della democrazia”.