Comunicati Stampa

FROSINONE – ASI, SOSTENIBILITA’ E TRANSIZIONE ENERGETICA PER IL FUTURO

Seminario sulla decarbonizzazione delle reti gas a cura del Consorzio Asi e Società Gasdotti Italia

Grande partecipazione da parte delle aziende del territorio

“Decarbonizzazione per il tessuto industriale di Frosinone – Combustibili green
alternativi al gas naturale per il contenimento delle emissioni climalteranti attraverso
l’utilizzo dell’infrastruttura gas esistente”. Questo il titolo per il seminario online
svoltosi venerdì mattina e che ha visto la collaborazione tra Consorzio per lo Sviluppo
Industriale di Frosinone e SGI, la Società Gasdotti Italia titolare delle reti di trasporto
di gas naturale dislocate in varie zone del Consorzio Asi. Una società cui spetta la
fornitura energetica che deve essere garantita in maniera continua ma che non può
non tener conto di un piano di sviluppo coerente con le necessità future.
Un appuntamento interessante e di grande attualità, anche alla luce di quel processo
di transizione energetica avviato dal governo attraverso il Piano Integrato Nazionale
Energia Clima (PNIEC) e tenendo conto degli accordi internazionali da rispettare.
Padrone di casa il presidente del Consorzio Asi Francesco De Angelis, commissario
per il Consorzio Unico e che nel suo intervento di saluto ha proprio sottolineato non
soltanto l’importanza di un’economia sostenibile, ma anche e soprattutto le
opportunità di sviluppo che si avranno con il nuovo Consorzio. “Cambierà la mission
– ha tra l’altro commentato – e di sicuro investiremo molto in una svolta green.
L’obiettivo è un progetto pilota che apra una strada per un nuovo modello di
sviluppo. La sfida è questa e noi ci siamo. Vogliamo farla partire da qui. Ci sono le
idee, le risorse, le arre e le infrastrutture. Possiamo e dobbiamo fare squadra per
arrivare all’obiettivo”.
Ha preso poi la parola, per un saluto, il capo di Gabinetto del presidente della
Regione Lazio Zingaretti, Albino Ruberti. È stato quest’ultimo a raccontare della
Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile (SRSvS), presentata nei giorni scorsi
dal governatore Zingaretti. Un documento, come ha sottolineato lo stesso Ruberti,
che pone la regione all’avanguardia per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile e la
transizione ecologica. Un obiettivo fondamentale che presto sarà inseguito attraverso
gli strumenti del nuovo Consorzio Unico. “Oggi abbiamo un mondo diverso – ha
commentato – ed era necessario mettere in campo politiche diverse, anche rispetto
all’innovazione tecnologica e digitale”.
Il seminario è quindi entrato nel vivo con gli interventi dei relatori.
Il primo è stato l’ingegner Paolo Deiana, di Enea, che ha reso noto il progetto
dell’Hydrogen Valley di ENEA e le applicazioni per la decarbonizzazione. Un
progetto che si sta sviluppando in un territorio a nord di Roma, nei pressi del lago di
Bracciano, e che punta a realizzare la prima Hydrogen Valley italiana dove

sviluppare una filiera nazionale per la produzione, il trasporto, l’accumulo e l’utilizzo
di idrogeno, puntando su ricerca, tecnologie, infrastrutture e servizi innovativi. In
pratica un incubatore tecnologico italiano per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno,
in collaborazione con università, istituti di ricerca, associazioni e imprese, con
l’obiettivo di favorire la transizione energetica e la decarbonizzazione.
E proprio di traiettorie della strategia italiana sull’idrogeno, anche rispetto ai costi, ha
parlato il professor Livio De Santoli, dell’Università La sapienza, che ha però
lanciato un grido di allarme rispetto agli investimenti sulla ricerca. “Parliamo per ora
di un miliardo di euro da qui al 2030. È pochissimo, se invece pensiamo che in
Germania, oramai da anni, hanno a disposizione un miliardo l’anno”.
È stata poi la volta di Federico Frassi, CEO di SGI, che ha puntato il dito sul ruolo
delle reti gas nella transizione energetica. Un ruolo fondamentale, se, come ha
sottolineato lo stesso Frassi, “si prevede che entro il 2050 l’elettricità rinnovabile
decarbonizzerà una gran parte del consumo dell’UE”. Un intervento, quello del CEO
di SGI, che ha evidenziato come non ci sarà una piena decarbonizzazione senza altre
forme di energia rinnovabile, che i gas rinnovabili possono rappresentare in parte la
soluzione, che l’azienda da lui rappresentata può essere attore importante nella
decarbonizzazione del sistema gas (anche a patto che ci sia un revamping della rete
realizzata oramai negli anni Sessanta). “Questo è il momento dell’indagine e della
programmazione. La decarbonizzazione rappresenta una sfida e, attraverso la
collaborazione con il Consorzio Asi, si può arrivare ad un laboratorio di eccellenza
a livello nazionale ed europeo per cogliere un’opportunità unica di sviluppo
proiettata al futuro”, ha commentato Frassi.
Per l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale il professor Marco Dell’Isola ha
esposto il progetto SINBIO (acronimo che sta per Sistemi INtegrati di produzione e
immissione in rete di BIOmetano e gas sintetico da fonti rinnovabili). Un progetto
che promuove la progettazione integrata di processi per combustibili sostitutivi al gas
naturale e delle tecnologie di immissione e stoccaggio nelle infrastrutture energetiche
esistenti, in accordo con le politiche nazionali ed internazionali per lo sviluppo delle
fonti di energia rinnovabile, il contenimento delle emissioni climalteranti e la
riduzione della dipendenza dal petrolio.
Per tutti questi motivi è stata avviata nei mesi scorsi, come anche annunciato dallo
stesso CEO di SGI, una campagna conoscitiva tra le aziende al fine di mappare sia gli
utilizzi attuali e futuri dei vettori energetici e sia per capire al meglio le esigenze
logistiche e strutturali delle realtà produttive che operano sul territorio.
Prima dei quesiti posti dalle aziende, spazio anche agli interventi delle associazioni di
categoria. Presenti per Unindustria Frosinone la presidente Miriam Diurni, per
Federlazio il presidente Carmine Polito, per CNA il presidente Loreto Pantano e per
Confimprese il presidente Guido D’Amico. Da tutti un coro unanime di fare squadra
tutti insieme e di fare appello alla politica per risolvere il problema di una burocrazia
eccessiva.

L’appuntamento è stata occasione per scambiare informazioni e, soprattutto, per fare
un primo passo per definire insieme strategie e progetti.
Si è registrata grande partecipazione da parte delle aziende del territorio e questo è un
segnale di come l’argomento fosse di assoluto interesse. La strada da percorrere è
questa.