Il Giovedì Santo è sempre stato, per l’ospedale Santissima Trinità di Sora, un momento suggestivo di preghiera. Ogni reparto si vestiva a festa per accogliere con l’altare più bello Gesù Eucaristia, che con un piccolo corteo visitava simbolicamente tutti i malati e tutti gli operatori sanitari, che ricevevano la benedizione eucaristica.
In questo anno in cui l’emergenza Covid-19 ha stravolto le vite e le abitudini, forse per la prima volta nella storia la pandemia ha impedito lo svolgimento dei riti di una Pasqua che vedrà i fedeli lontani dalle chiese, spettatori di celebrazioni che i media fortunatamente consentono di seguire a distanza. Per questo e a maggior ragione in un luogo così delicato come il presidio ospedaliero non è stato possibile svolgere questa che ormai era una tradizione consolidata, ma dopo la celebrazione officiata dal cappellano padre Salvatore Crino, ci sono state due visite simboliche all’esterno del Pronto Soccorso e dell’ingresso del nosocomio. Padre Salvatore ha pregato in modo particolare per tutti coloro che ad ogni titolo lavorano presso l’ospedale, affidando al Signore il loro prezioso operato nel lenire e soprattutto nel guarire ogni umana sofferenza.
Carla Cristini