La solennità del Corpus Domini a Sora è un richiamo forte per i fedeli, che oltre a non far mancare la loro presenza alla processione con il Santissimo Sacramento, hanno lavorato duramente già dal pomeriggio del sabato, per abbellire la città di vari tappeti colorati, che accompagnasse degnamente il suo passaggio lungo le strade cittadine.
Anche quest’anno, per il 23 giugno, parrocchie, confraternite, associazioni si sono mobilitate e la città si è trasformata in un unico grande cantiere dove persone di ogni età, dai bambini ai più grandi, hanno dato il loro contributo alla realizzazione di disegni colorati con i materiali più svariati, destando la meraviglia di quanti sono accorsi ad ammirare questa infiorata, ormai sempre più conosciuta ed apprezzata.
Nel pomeriggio di domenica, le celebrazioni sono iniziate alle ore 18.30 con la Messa presieduta dal vescovo Gerardo Antonazzo e concelebrata da tutti i sacerdoti di Sora. Nell’omelia il Vescovo ha sottolineato l’importanza della Eucaristia, lavacro di rigenerazione che rimedia alle fragilità della vita di ciascun uomo. «Il cammino della Chiesa è rivolto al futuro ultimo, e perciò attraverso l’eucarestia sposa il grande sogno di Dio annunciato dalle parole del profeta: “Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati” (Is 25,6). Il profeta Isaia descrive il banchetto meraviglioso preparato sul monte santo e a cui Dio invita tutti i popoli. È un banchetto universale, perché universale è l’invito a farne parte».
Siamo aperti alla beata speranza, ha proseguito il Vescovo, proiettati nel futuro, di cui in tanti hanno paura. Ma il futuro posto nelle mani di Dio riprende la stessa condizione che viviamo nella messa, quella appunto di un banchetto universale con tutti i popoli. Imparando dalla eucaristia di ogni domenica ci si prepara a realizzare il sogno di Dio, per restaurare in noi la condizione per cui rifiorisce qualche germoglio di vita.
Subito dopo la Messa è iniziata la processione: il Vescovo con il Santissimo Sacramento, accompagnato dai diaconi e preceduto dai sacerdoti, dalle confraternite, si è incamminato lungo le strade, seguito dalle autorità cittadine, tra cui il sindaco Roberto De Donatis e il popolo dei fedeli. Attraversando la città e il suo tappeto colorato, il cammino si è concluso in Piazza Indipendenza. Qui prima della solenne benedizione eucaristica il Vescovo ha voluto ricordare un giovane testimone contemporaneo, il 15enne Carlo Acutis, che ha fatto della “Eucaristia la sua autostrada per il cielo”, vivendo completamente obbediente al Signore. Colpito da leucemia incurabile, non si spaventa ma offre le sue sofferenze per il Papa e la chiesa per evitare il Purgatorio e andare in Cielo.
Al termine, don Ruggero Martini ha ringraziato il Vescovo, tutti i confratelli sacerdoti, le confraternite, e soprattutto le persone che hanno lavorato per la realizzazione della infiorata.
Carla Cristini