Dall’associazione di volontariato Il Faro riceviamo e volentieri pubblichiamo la seguente nota firmata dai volontari della realtà sorana.
‘Ovunque oggi è doveroso e necessario parlare di emergenza sanitaria, a ragione, visto il periodo pandemico che stiamo vivendo. Accanto all’ emergenza sanitaria però, non bisogna tralasciare o trascurare un’altra emergenza ugualmente problematica: l’emergenza derivante dall’ isolamento, dalla mancanza di pari possibilità, di contatti e di prospettive, un’emergenza sociale, che non è nata con il Covid 19, ma che, grazie ad esso, dilaga, quasi fosse alla pari di un virus. L’associazione “Il Faro ODV”, che svolge sul territorio un lavoro trentennale attivo nella lotta alle dipendenze e di sostegno alle famiglie, resta aperta anche in questo momento pandemico ad accogliere qualsiasi richiesta di aiuto.
Non ci siamo fermati durante il lockdown dello scorso marzo, quando tutto sarebbe dovuto andare bene: abbiamo accolto richieste, sostenuto colloqui psicologici anche a distanza, in via telematica, grazie al prezioso supporto dei professionisti, psicologi, psicoterapeuti e assistenti sociali, che pestano volontariamente il loro contributo. Ci siamo muniti di mascherine e guanti e, grazie ai nostri volontari e ai ragazzi del Servizio Civile abbiamo consegnato ”porta a porta” beni di prima necessità e decine di piantine in diversi quartieri del territorio, quasi a voler lasciare un seme di speranza in uno dei momenti più bui della nostra storia contemporanea e siamo stati accolti, con immensa gratitudine, da sguardi increduli e da sorrisi percepibili anche dietro una mascherina chirurgica.
In un periodo storico in cui si fa della distanza un monito da dover perseguire, abbiamo provato a regalare momenti di condivisione collettiva quest’estate, grazie alla sensibilità di S. E. Mons. Gerardo Antonazzo, quando i DPCM ce lo permettevano, attraverso serate culturali in cui i protagonisti erano i bambini, germogli da dover rendere protagonisti in un momento che li costringe ad una vita sociale mutilata. Abbiamo volato nel sogno de “Il piccolo Principe”, sapientemente interpretato da Luca Mauceri, che ha voluto ricordarci la bellezza dei legami, la bellezza del colore del grano. Abbiamo avuto il piacere di poter ospitare, nella bellissima cornice della ludoteca “La fortezza dei sogni”, la presentazione del libro “Protocollo Contagio” di Franco Fracasso, grazie al quale abbiamo analizzato criticamente la pandemia e ne abbiamo tratto una bellissima lezione.
Abbiamo animato l’estate di circa 200 bambini con il progetto P.R.I.M.A.I., l’accordo LIRIS dell’AIPES e con il progetto del Comune di Sora per il Campo estivo. Abbiamo creato uno spazio dedicato alla terza età, attraverso i racconti della memoria storica popolare, grazie al progetto regionale Teatro & Company, condiviso con il Comune di Sora e che ha prodotto un suggestivo documentario sulla tradizione popolare. Abbiamo prodotto tre spettacoli durante le festività natalizie, insieme all’Associazione Carpe Diem e li abbiamo condivisi con il territorio su un canale Youtube dedicato che ha registrato oltre 2000 visualizzazioni. Stiamo lavorando insieme alla rete territoriale con la regia dell’AIPES al Centro per le famiglie con il progetto RETI AL CENTRO.
Anche adesso che ci ritroviamo a vivere questa fatidica “terza ondata”, il nostro centro di ascolto non si ferma così come non si arrestano i nostri progetti attivi sul territorio, perché sappiamo che fermarsi significherebbe aggiungere solitudine a situazioni che già vivono di solitudine da troppo tempo, perché fermarsi significherebbe lasciare senza voce chi ha appena iniziato a parlare, perché, seppur difficile, è in questi momenti bui che serve un faro.
Consapevoli di tutti i protocolli da seguire, ma forti dell’unione che ci rende una squadra, anche se doverosamente a distanza, vogliamo ricordare a tutto il territorio che “Il Faro” resta aperto, perché siamo fiduciosi di poter aiutare a navigare qualsiasi ondata ci sommerga e offre, ai genitori che hanno difficoltà organizzative, uno spazio per la didattica a distanza e un Social Point offerto alla cittadinanza attraverso il progetto regionale V.I.S. 2.0 – Comunità Solidali’.